domenica 1 febbraio 2015

Pensieri seriali #1

E' ricominciato How to get away with murder.
Ma io l'ho mollato alla nona puntata, quando ormai era più il nervoso che mi faceva venire che le risate che mi provocava per evidenti momenti LOL.
E la sento già la vostra domanda: ma perché ne stai parlando? Perché ho visto il titolo della 1x10 ,"Hello Raskolnikov", e mi ha fatto venire in mente il mio professore di Diritto Penale. 

Già nelle prime puntate mi era saltato in testa il paragone e il risultato era scontato: cara Annalisa, fatti più in là, pensi di essere figa ma c'è qualcuno che ti supera alla grande. 
Tutto questo perché  il mio prof era molto più figo (non nel senso estetico del termine, anche se era giovane e con un certo fascino), ma perché era appassionato, profondamente acculturato e con un approccio alla lezione moderno. Credo di averlo amato definitivamente (l'aver organizzato i cineforum era già un ottimo punto di partenza) nel momento in cui, per fare un esempio, aveva nominato Raskolnikov.
Amore giusto un po' affievolito nel momento in cui sono andata a studiare il suo libro e gli smadonnamenti erano all'ordine del giorno. 

Mercoledì, finalmente, sono tornati i Jennings.
Quello che ho sempre adorato di questa serie è il raccontare la storia sotto diverse sfaccettature e la prima puntata della terza stagione me lo conferma ancora una volta.
Si parte dalla Storia, dalla morte di Breznev e dalle difficoltà della Russia in Afghanistan, per passare allo spionaggio puro che ogni santissima volta mi fa venire l'ansia, per arrivare al lavoro più duro: l'essere i genitori di due adolescenti, di cui una sul cretino andante.
E mi piace l'uso massiccio del russo (guarda e impara Marco Polo).
Matthew Rhys e Keri Russell si confermano straordinari (poi quando verranno considerati per qualche premio sarà sempre troppo tardi) e sì, ok, è una delle mie serie preferite. 

Intanto io non ho più parole per descrivere la bellezza della fotografia di Broadchurch (e la bravura della Colman: Anna Gunn, guarda e impara #2). Devo limitarmi durante la visione perché stare lì a fare stamp di ogni singolo fotogramma.
Menzione speciale per la casa in cui vive Claire, l'esterno è da TOPWOWCIAO.
Angolo period drama: dopo anni e anni a prendere la muffa in una cartella sul pc, finalmente ho recuperato Jane Eyre, miniserie  BBC in 4 puntate, con Ruth Wilson e Toby Stephens che fino ad ora avevo ignorato proprio per la presenza della Wilson che, a pelle, non mi sembrava adatta per il ruolo. 
A volte sbaglio anche io (chi l'avrebbe mai detto), la sua Jane mi è piaciuta molto così come il Rochester di Stephens.
Nel complesso la miniserie non mi ha fatto impazzire, buon prodotto ma la BBC sa fare decisamente di meglio (a partire dall'opening deludente). Tra l'altro, avendo raccontato la storia in 4 puntate, mi aspettavo che non eliminassero la scena del taglio dei capelli che ho sempre ritenuto fondamentale nel romanzo.
L'adattamento di Zeffirelli continua a rimanere il mio preferito. 
Da segnalare la presenza di Andrew Buchan (Broadchurch, The Honourable Woman) e Annabel Scholey che non è stata fortunata quanto i suoi colleghi perché è finita a fare Walking on Sunshine. 

Concludo con Galavant: vi prego date un'altra serie a Joshua Sasse che qui si entra in crisi d'astinenza! 

4 commenti:

  1. How to get away with murder all'inizio mi piaceva parecchio, ma ora sto meditando di abbandonarlo pure io...
    La seconda stagione di The Americans mi aveva annoiato, ma questa terza sembra partita col piede giusto. Spero prosegua così...
    E grande Galavant! :)

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    1. Povera Viola Davis, tanto talento sprecato in una serie mediocre!

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  2. Annalisa sta perdendo consensi, giustamente.
    The Americans è uno dei miei grandi rimpianti, e anche nell'angolo Period Drama sfoggio una discreta ingnoranza. :D
    Gaaaalavant chissà, magari ci sarà una stagione due, la ABC potrebbe azzeccare una scelta dopo anni.

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    1. Però c'è Ruth Wilson che ti piace, magari, quando avrai tempo, uno sguardo potresti darlo.
      Sono consapevole del fatto che quel "avrai tempo" potrebbe significare anni :D

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