domenica 15 febbraio 2015

La strada per gli oscar - Capitolo tre

Qui si conclude il mio recuperone in vista degli Oscar, salvo visioni dell'ultimo minuto.
12 film, tra cui uno polacco ed uno estone-georgiano per i quali mi son data della pazza da sola. E probabilmente lo sono, ma non per questi motivi, vedi alla voce Sanremo.
E' il turno dei film che hanno avuto una sola nomination.


Best actress in a leading role

Il mio rapporto con Gone Girl è stato altalenante. E' uno dei primi film che ho recuperato, dopo averne letto meraviglie, e mi aspettavo il filmone da urlo. Ah, le aspettative, brutta cosa.
La storia è una bomba, una delle migliori degli ultimi anni. Non ho letto il libro da cui è tratto (colmerò presto questa lacuna), ma l'adattamento mi pare centri l'obiettivo perché l'impatto è decisamente potente.
Rosamunda è molto brava, è tanto brava quanto incapace a vestirsi bene. Quindi sì, è molto brava.
Però non mi ha convinto al 100%. La colpa è da attribuire prevalentemente a Ben Affleck che è sempre stato scarso e scarso è rimasto. Pensate se al suo posto ci fosse stato un attore BRAVO. Ecco, io continuo a chiedermelo, sarebbe stato un film perfetto. E invece.
Menzione speciale per la magnifica Carrie Coon. 
Detto questo, avendo poi recuperato altri film, posso dire che si meritava almeno altre due nomination: come miglior film (è due spanne sopra The Imitation Game) e come miglior sceneggiatura non originale (e si sarebbe anche meritato la vittoria). Grido al GOMBLODDO!1!!1! ed anche allo scandalo. 

VOTO: 8-


Best actress in a leading role

Trattare una malattia come l'Alzhaimer è già un duro colpo. Raccontare la scoperta e le prime fasi della malattia in una neo 50enne è la mazzata finale.
Per quanto il film sia delicato nell'affrontare la tematica, senza scadere mai nel dramma totale e nella lacrima facile, è una visione che porta tantissima angoscia.
Julianne Moore rasenta la perfezione. La sua Alice è forte, cerca di combattere come può e l'essere una linguista non fa che accrescere la sofferenza per la perdita della memoria. A ciò si aggiunge la familiarità della malattia che aumenta notevolmente l'angoscia, già ai massimi livelli.
Sconsigliato agli ipocondriaci.
Il problema del film è il cast, che problemi hanno avuto? Hanno puntato tutto sulla protagonista e per gli altri hanno preso i primi che si son presentati? Kristen Stewart? Kate Bosworth?
Ma Julianne Moore l'Oscar se lo merita anche per il coraggio di recitare con loro! Ed essere bravissima nonostante abbia di fronte delle mezze calzette!
Quanto avrei voluto che Alice dicesse alla figlia Lydia: "Ma perché ti ostini a voler recitare? NON SEI CAPACE!"

VOTO: 8-


Best actress in a leading role

Ma quest'anno film à la The Wolf of wall street no?
Mi pagheranno lo psicologo alla fine della maratona.
Marion Cotillard come Channing Tatum, neandhertalizzata. Se però nel secondo caso ho il dubbio che non sia una vera trasformazione, nel caso della francese è bravura.
Le lacrime versate dalla protagonista in 90 minuti non sono quantificabili, variano da 10 a 100 litri. Un film angoscioso, a tratti deprimente, che si conclude con un finale pieno di speranza e positività. E, per quanto non sia il lieto fine perfetto, è ciò che ogni tanto serve per risollevarci il morale e credere ancora in qualcosa. 
Statua al marito ADESSO. 

VOTO: 7 e mezzo


Best foreign language film 

Un altro film triste (ormai ci ho fatto talmente tanto l'abitudine che mi pare di aver visto solo questi in vita mia, devo buttarmi asap sulle trashate cretine) con un messaggio potentissimo.
Lo vedranno o lo avranno visto in pochi ma, così come Ida, è un vero peccato. Il grande pregio di questi film è il poter esplorare delle storie molto lontane da noi, spaccati di vita e tragedie di cui conosciamo poco e a cui difficilmente potremmo accostarci.
Qui a farla da padrone è la guerra georgiano-abcasa dei primi anni 90, vissuta da due anziani che non hanno abbandonato il loro villaggio, come hanno fatto tutti gli altri, e sono rimasta soli con i loro mandarini. Fino a quando la guerra non li tocca da vicino.
Ma la guerra non annulla tutto, il buon cuore, l'onore e l'amicizia sopravvivono sempre.

VOTO: 7 e mezzo

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Non te lo fare scappare, dopo la visione ti porterai dietro l'angoscia per un paio di giorni, ma ne vale la pena! (Nonostante la Stewart)

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  2. Gone Girl l'hai rivalutato in positivo dopo aver visto gli altri candidati, meglio così.
    Mandariinid è un film istruttivo, come valore aggiunto ha un potentissimo messaggio pacifista incorniciato da un finale che non dimenticherò mai.

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    1. Ma in realtà Gone Girl mi è sempre piaciuto, però non è stato amore. Però sì, dopo averne visti altri, ne ho apprezzato di più la qualità.
      Mandariinid dovrebbero vederlo tutti. Ma tutti tutti, forse sarebbero portati alla riflessione su alcuni temi attuali. Il finale ha un messaggio talmente forte da essere perfetto.

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