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giovedì 16 luglio 2015

FRemmy awards 2015

Oggi sono state rese note le nomination di quella gran vaccata che sono gli Emmy Awards, noti anche come "vediamo 4 serie in croce e non rompete il cazzo".
Già da questa prima frase avrete capito che nel giro di poche ore ho già finito gli insulti nei confronti di questi tipi fuori dal mondo, roba che nemmeno il culo di Jax Teller in questo momento potrebbe sollevarmi il morale.
No, ok, il culo di Jax Teller è la medicina a tutti i mali del mondo. 

Comunque, dato che sono degli inetti, incapaci, ignoranti (le nomination non ve le linko nemmeno perché hanno delle mancanze VERGOGNOSE, tutto maiuscolo sì, VERGOGNOSE), ho deciso di istituire i FREMMYS, premio conferito da me medesima alle serie migliori dell'anno (tra quelle che ho visto, che chiaramente son di più di quelle viste dai tizi degli emmy). 

MIGLIOR SERIE DRAMA: 
  • The Americans
  • Mad Men
  • The Affair
  • Better call Saul
  • Halt and Catch Fire
  • House of Cards
  • Game of Thrones 
Sono sincera, la miglior serie dell'anno è The Americans. Non ho alcun dubbio.
Ma Mad Men è alla sua ultima stagione, ha avuto un finale perfetto e non posso non darle la vittoria.
Cari russi, sono sicura che non mi deluderete nemmeno il prossimo anno. 

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UN DRAMA: 

  • Keri Russell (The Americans)
  • Ruth Wilson (The Affair)
  • Taraji P. Henson  (Empire) 
  • Robin Wright (House of Cards) 
  • Elizabeth Moss (Mad Men)
  • Julianna Margulies (The Good Wife)
Una Elizabeth incredula, qualcuno la considera!
Keri Russell domina.
Nella terza stagione abbiamo avuto modo di vedere più lati del suo carattere, finalmente avere un qualche tipo di contatto con la figlia (povera, si è cresciuta da sola, praticamente), senza mai perdere di vista la madre patria ed il suo obiettivo principale.
Il finale, con le parole di Reagan in sottofondo, è stato di forte impatto e in una sola scena ha descritto perfettamente un personaggio così complesso.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UN DRAMA:
  • Matthew Rhys (The Americans)
  • Bob Odenkirk  (Better call Saul)
  • Aiden Young  (Rectify)
  • Jon Hamm   (Mad Men)
  • Kevin Spacey  (House of Cards)
  • Justin Theroux (The Leftovers) 
Un premio?!?! A me?!?!?!
L'unico premio in cui Jon Hamm vince effettivamente qualcosa. Il Leonardo di Caprio delle serie tv, lo strappamutande di cui i giurati hanno tanta paura. 
Li avrei fatti vincere tutti (Rhys, tu sei il mio secondo preferito in assoluto, solo grandi cuori per te), ma Jon Hamm è dio. 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UN DRAMA:

  • Christine Baranski (The Good Wife)
  • January Jones  (Mad Men)
  • Kerry Bishé (Halt and catch fire)
  • Carrie Coon (The Leftovers)
  • Lena Headey (Game of Thrones)
  • Olivia Williams (Manhattan)
Carrie Coon ha appena capito che qualcuno sa che esiste e non trattiene le lacrime.

Dico solo che reputo Carrie Coon una delle attrici più brave dell'intero panorama televisivo e cinematografico e si merita tutti i premi del mondo (per ora ti tocca solo il mio).

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UN DRAMA:
  • Ben Mendelsohn (Bloodline)
  • Jonathan Banks (Better call saul)
  • John Slattery (Mad Men)
  • Joshua Jackson (The Affair)
  • Stannis the Mannis (ci siamo capiti)
  • Matt Czuchry (The Good Wife) 

Vittoria facile facile.
Ma la nomination a Matt Czuchry era un obbligo, in questa stagione ha finalmente avuto più spazio ed ha dimostrato quello che sapevamo già: è bravo.

Per altre categorie drama, per evitare di stare qui fino a domani, posso dire che lei (Linda Lavin - The Good Wife), si merita il premio come guest actress. 

Passiamo alle comedy

MIGLIOR SERIE COMEDY:
  • Transparent
  • You're the worst
  • Grace & Frankie
  • Unbreakable Kimmy Schmidt
  • The last man on earth
  • Jane the Virgin
Mi rendo conto che qui ci siano delle grandi mancanze. Con Parks and Recreation e Veep ho dei limiti fisici (mi viene il mal di mare, non mi pare il caso di avere la nausea per tutta la durata della puntata), Louie è in lista, prima o poi verrà recuperato. 
E la vittoria va al dramedy che mi ha conquistato

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA COMEDY:

Non credo di avere abbastanza nomi. Già è un miracolo che abbia visto tutte queste comedy nell'ultimo anno, dichiaro direttamente il vincitore: 
Caitlin Jenner fatti più in là.
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA COMEDY: 

Come arrivare a 70 anni ed avere uno spirito più giovane di qualsiasi 20enne.
Non posso scegliere una delle due,sarebbe un delitto. O in coppia o nulla. 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY: 

Gaby Hoffman (Transparent) 
Ali sta già festeggiando  
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY:


Clamoroso ex aequo! Anche qui, non sono in grado di scegliere tra l'adorabile e fuori come un melone Tituss Burgess (Unbreakable Kimmy Schimdt) e il re indiscusso delle telenovele, Rogelio de la Vega (Jaime Camil, Jane the Virgin). 

Ci sarebbero un altro miliardo e mezzo di categorie ma fa caldo ed il pc mi sta facendo fare la sauna.
Dico solo: guardatevi The Jinx. 

martedì 3 marzo 2015

Pensieri seriali #2



Credo di amare Phil Jennings e Matthew Rhys tanto quanto Don Draper e Jon Hamm. 
Ed il mio metro di giudizio per esprimere l'amore verso un personaggio va da 1 a Don Draper. 

Non che sia un amore saltato fuori dal nulla; Phil è sempre stato il più "sentimentale" tra i due. Se Elizabeth è fredda e totalmente dedita alla causa, e solo in rarissimi momenti tentenna, il marito è più riflessivo, più umano e tremendamente combattuto. I finali della 3x04 e della 3x05 il punto di svolta e l'amore definitivo. 
La quarta puntata ha avuto una colonna sonora da urlo con gli Yazoo, gli ultimi minuti con "Only You" entrano di diritto nelle scene preferite insieme a quella della 2x03 con Here comes the flood. 
Il finale della quinta è stato un pugno nello stomaco, con dialogo tra Phil ed Elizabeth capace di stritolare anche il cuore  dei più freddi. E il personaggio della giovane Kimberley sta tirando fuori il meglio della spia Jennings (almeno fino ad ora, non vorrei poi finisse nel sangue). 
Sono bravissimi, l'ho già detto, ma non è mai abbastanza. 

Paige si conferma la solita rompiballe, una Grace Florrick col cervello (perché già il parallelo sulla religione veniva facile, ora con la storia del battesimo la comparazione è naturale). Almeno Paige sembra figlia dei suoi genitori, Grace è talmente Disgrace che continuo a chiedermi come da due genitori come Alicia e Peter sia potuta venir fuori una figlia del genere. 



E' finito Wolf Hall. 
E se non lo avete visto vi siete persi un Mark Rylance, nei panni di Thomas Cromwell, sbalorditivo.
La miniserie si concentra negli anni dell'ascesa e caduta in disgrazia di Anna Bolena, qui rappresentata in tutta la sua antipatia. Se la versione di Natalie Dormer nei Tudors era più a sfondo sessuale (ok, parecchio, ma ehi, con due attori del genere erano più che giustificati), qui la cara Anne si vorrebbe prendere a sberle una puntata sì e l'altra pure.
Sei puntate che mettono in risalto una figura ancora poco raccontata e che qui ne esce assolutamente a testa alta.

Spiccano su tutti i minuti finali, costruiti con l'obiettivo di rendere ancora più tragico un evento sanguinoso e che mirano a far risaltare i drammi interiori e la sofferenza di Cromwell. 
E' stato da molti definito noioso, sicuramente non è una serie facile ma merita tanto. E c'è Damien Lewis che si dispera perché non riesce ad avere un figlio maschio! Se solo Enrico VIII avesse saputo che la sua Elizabeth sarebbe diventata la più grande sovrana d'Inghilterra! 


Da ormai un mese è finito anche Last tango in Halifax, serie BBC arrivata alla terza stagione. Continua ad essere una serie spensierata, con drammi non troppo seri (ok, alcuni sono seri ma hanno fatto fuori gente che non reggevo, quindi l'ho presa come una liberazione) e con una storia d'amore alternativa, forse non troppo alternativa per chi è abituato a C'è posta per te: due vecchietti che si sono amati durante l'adolescenza, si ritrovano.
La vedete quella a destra? Ecco, lei riesce a far impallidire anche Brooke Logan. SI FA TUTTI. In tutte le situazioni. Dai 18 ai 60 anni. Anche quando sta per sposarsi. TUTTI. 
E gli attori sono tutti molto molto bravi (d'altronde ci sono Derek Jacobi e Sarah Lancashire).
Rinnovata già per una quarta stagione, avremo modo di vedere Gillian, sempre quella a destra, continuare ad essere la Brooke Logan di turno.
Se cercate qualcosa da vedere di non troppo serioso, questo è quello che fa per voi! 

Novità: ho iniziato Empire e sono stata completamente travolta dai truzzi, la sensazione generale è quella di prendere a schiaffi i 3/4 dei personaggi. E spero che Cookie mi accontenti ed inizi a prendere a randellate gente random. 

domenica 1 febbraio 2015

Pensieri seriali #1

E' ricominciato How to get away with murder.
Ma io l'ho mollato alla nona puntata, quando ormai era più il nervoso che mi faceva venire che le risate che mi provocava per evidenti momenti LOL.
E la sento già la vostra domanda: ma perché ne stai parlando? Perché ho visto il titolo della 1x10 ,"Hello Raskolnikov", e mi ha fatto venire in mente il mio professore di Diritto Penale. 

Già nelle prime puntate mi era saltato in testa il paragone e il risultato era scontato: cara Annalisa, fatti più in là, pensi di essere figa ma c'è qualcuno che ti supera alla grande. 
Tutto questo perché  il mio prof era molto più figo (non nel senso estetico del termine, anche se era giovane e con un certo fascino), ma perché era appassionato, profondamente acculturato e con un approccio alla lezione moderno. Credo di averlo amato definitivamente (l'aver organizzato i cineforum era già un ottimo punto di partenza) nel momento in cui, per fare un esempio, aveva nominato Raskolnikov.
Amore giusto un po' affievolito nel momento in cui sono andata a studiare il suo libro e gli smadonnamenti erano all'ordine del giorno. 

Mercoledì, finalmente, sono tornati i Jennings.
Quello che ho sempre adorato di questa serie è il raccontare la storia sotto diverse sfaccettature e la prima puntata della terza stagione me lo conferma ancora una volta.
Si parte dalla Storia, dalla morte di Breznev e dalle difficoltà della Russia in Afghanistan, per passare allo spionaggio puro che ogni santissima volta mi fa venire l'ansia, per arrivare al lavoro più duro: l'essere i genitori di due adolescenti, di cui una sul cretino andante.
E mi piace l'uso massiccio del russo (guarda e impara Marco Polo).
Matthew Rhys e Keri Russell si confermano straordinari (poi quando verranno considerati per qualche premio sarà sempre troppo tardi) e sì, ok, è una delle mie serie preferite. 

Intanto io non ho più parole per descrivere la bellezza della fotografia di Broadchurch (e la bravura della Colman: Anna Gunn, guarda e impara #2). Devo limitarmi durante la visione perché stare lì a fare stamp di ogni singolo fotogramma.
Menzione speciale per la casa in cui vive Claire, l'esterno è da TOPWOWCIAO.
Angolo period drama: dopo anni e anni a prendere la muffa in una cartella sul pc, finalmente ho recuperato Jane Eyre, miniserie  BBC in 4 puntate, con Ruth Wilson e Toby Stephens che fino ad ora avevo ignorato proprio per la presenza della Wilson che, a pelle, non mi sembrava adatta per il ruolo. 
A volte sbaglio anche io (chi l'avrebbe mai detto), la sua Jane mi è piaciuta molto così come il Rochester di Stephens.
Nel complesso la miniserie non mi ha fatto impazzire, buon prodotto ma la BBC sa fare decisamente di meglio (a partire dall'opening deludente). Tra l'altro, avendo raccontato la storia in 4 puntate, mi aspettavo che non eliminassero la scena del taglio dei capelli che ho sempre ritenuto fondamentale nel romanzo.
L'adattamento di Zeffirelli continua a rimanere il mio preferito. 
Da segnalare la presenza di Andrew Buchan (Broadchurch, The Honourable Woman) e Annabel Scholey che non è stata fortunata quanto i suoi colleghi perché è finita a fare Walking on Sunshine. 

Concludo con Galavant: vi prego date un'altra serie a Joshua Sasse che qui si entra in crisi d'astinenza! 

martedì 30 dicembre 2014

Pensieri seriali 2014


Dopo il post sulle migliori nuove serie del 2014, arriva il post di cui si poteva fare a meno: quello sui pensieri random sull'anno che sta per terminare, senza uno schema preciso, giusto perché fa freddo e mi annoio. 


1. Partiamo proprio dal freddo perché qui in Terronia, miracolo dei miracoli, scende qualche fiocco di neve ed è subito Jane The Virgin ed il suo romanticismo da telenovela. 

Nominata per ben due premi ai Golden Globes - e alla CW sono sicura stiano ancora festeggiando fortissimo - la serie merita. 
Ebbene sì, merita. La parodia delle telenovelas sudamericane è riuscitissima, la storia non si prende mai sul serio e la narrazione è particolare ed accattivante. Recuperata in pochi giorni - potrei anche essermi intrippata un po' troppo - ha quel tocco di solecuoreamore che a noi donzelle piace tanto (in quantità moderata). 


2. Dopo le cose un po' stupidelle passiamo ai traumi. 
Col 2014 abbiamo salutato Will Gardner. Fulmine a ciel sereno, botta come mai prima d'ora, pianti a dirotto. Ma The Good Wife è LA serie, la migliore in circolazione, e lo ha dimostrato ancora una volta in quest'occasione. Senza uno dei suoi pilastri continua spedita e alza sempre l'asticella. Se poi volessero farmi ritornare anche il Giudice Abernathy ne sarei molto grata. 


3. #DilloconAlicia 

Il 2014 è stato l'anno in cui ho realizzato che desidero fortissimamente una serie con protagoniste le 3 avvinazzate delle serie tv: Alicia Florrick, Cersei Lannister e Jules Cobb di Cougar Town, tutte e 3 coi bicchieroni giganti. 

4. Doctor Who e Sherlock ovvero quando mi son resa conto che Moffat lo amo. 
Ho amato sopra ogni cosa l'ottava stagione di Doctor Who. Ho amato sin dai primi minuti il Dottore di Capaldi, diventato già alla seconda puntata il MIO Dottore; ho amato Clara, la companion più imperfetta che ci potesse essere, ma la più umana di tutte. L'unica che ha stabilito col Dottore un rapporto paritario e non di sudditanza o adorazione, l'unica che non scappa da una vita che odia e non in cerca di un'ancora di salvezza; l'unica ad avere reazioni forti nei confronti di Twelve dettate dal dolore e dalla disperazione, reazioni normali ed umane. 
La terza stagione di Sherlock ha l'episodio che ho visto più di tutti, The Sign of Three, un gioiello. 


5. Dopo tanti anni in cui gli opening, chiamiamole in italiano, le sigle erano scomparse, ora è difficile scegliere quale sia la più bella. Menzione d'onore sempre e comunque a quella di The Americans che con la sua seconda stagione ha diviso gli spettatori ed io mi ritrovo inesorabilmente tra quelli che l'hanno amata. 

6. Il 2014 è l'anno in cui si è sfiorata la catastrofe. 
La quinta stagione di Community, lo dico senza pietà, ha fatto schifo. Andrò controcorrente, ma la quarta stagione, quella della fuga di gas come la chiama Harmon, è stata sì diversa, ma almeno aveva senso. Di questa 5 stagione si salvano giusto i primi 5 episodi, poi lo scatafascio totale, trama nonsense, storie trite e ritrite, coppie obbrobriose. Poteva finire così. Yahoo ci ha fatto la grazia ed avremo la sesta stagione. 

7. Sette come le stagioni di Mad Men. E siamo sicuri che non sia il 7 il numero perfetto? 
Non ho gradito la divisione dell'ultima stagione. Vero che l'addio è stato posticipato, ma avrei preferito vedere i 14 episodi tutti insieme. Il prossimo anno sarà duro; dire addio ad una delle mie serie preferite, a Don, Joan e la mia adorata Betty, lacrime saranno versate. 

E visto che di Mad Men si parla, io ci infilo le mie meglio vestite di questo 2014, dato che sul gradino più basso del podio c'è Teyonah Paris, Dawn la segretaria. 


1. Cate Blanchett in Armani Privé - Chopard Party
2. Lupita Nyong'o in Gucci - SAG Awards
3. Teyonah Parys in Christian Siriano - Emmy Awards

venerdì 8 marzo 2013

Ricapitolando

Marzo è il mese in cui mi inizio a preoccupare della possibile cancellazione di serie tv che mi piacciono.
Qualcuna è stata già cancellata con mio GRANDISSIMO disappunto.
Parlo di Don't trust the bitch in Apt 23 e The Hour.
Il primo, nonostante qualche puntata sottotono, m'ha fatto rotolare dalle risate e ha sancito la definitiva riabilitazione di James Van der Beek.
Per anni lo abbiamo conosciuto solo così:


Dawson Leery, palla al piede di proporzioni cosmiche. Ricordo che nelle ultime stagioni di Dawson's Creek saltavo a piè pari le sue parti perché mi faceva venire il latte alle ginocchia. 
Da adesso in poi, lo ricorderemo così: 


The Hour, serie BBC, ha avuto 2 stagioni fantastiche, speravo tanto nel rinnovo perché il finale lasciava tutto in sospeso. BBC TI ODIO. 

A questo punto mi incrocio per il rinnovo di:
 Bunheads, che ha visto il ritorno di Amy Palladino (TU, cara, ci devi una stagione finale di Gilmore Girls) e se ancora non l'avete visto ve lo consiglio caldamente perché è proprio carino. E c'è Paris Geller, o meglio l'attrice di Paris Geller, ma rimarrà sempre l'adorabile cagacazzi Paris. 

Hart of Dixie, perché le serie leggere ci vogliono e perché adoro Rachel Bilson. Autori non mi fate incazzare che vi vengo a cercare a casa. 

The Carrie Diaries che si sta dimostrando un teen di tutto rispetto. 
Non ci avrei scommesso due centesimi e mi aspettavo una super cagata come Gossip Girl. 
Invece devo dire che si lascia guardare molto bene, è realmente un teen dove i ragazzi si comportano da adolescenti ed è ambientato negli anni 80. E la giovane Carrie Anna Sophia Robb dà una pista a Sarah Cessica Parker. 

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Quest'anno ho battuto il record per serie abbandonate, New Girl che mi stava annoiando come non mai anche se dalla regia mi dicono che dopo il mio abbandono sia migliorato parecchio, e Once upon a time che è diventato una boiata. 
Sì, è vero, sono solo due, ma gli altri anni era tanto se ne mollavo una. E' un passo avanti, per me. 

Il premio per migliore serie della prima metà del 2013 lo vince The Americans. Fino ad ora non ha sbagliato un episodio e Matthew Rhys e Keri Russel sono quanto di più perfetto possa esistere per quei ruoli.